Osservatorio Sub-Alpino Materiali Territorio Restauro
LA DEFINIZIONE DELLE PROPRIETÀ FISICO
MECCANICHE COME STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE DELLE PIETRE NEL MERCATO
EUROPEO E INTERNAZIONALE - PROPOSTA DI UN DISCIPLINARE PER LA TUTELA
DELL'ORIGINE DEL PRODOTTO LAPIDEO
a cura di Paola Marini - Poltecnico di Torino
Il materiale lapideo può essere identificato attraverso la definizione di:
- caratteristiche petrografiche
- caratteristiche chimiche
- proprietà fisico - meccaniche
- durabilità.
L’insieme delle proprietà quali composizione mineralogica, tessitura, struttura, porosità, rende unica ogni tipologia di roccia. Queste caratteristiche, infatti, determinano le proprietà estetiche, la lavorabilità, il comportamento in opera di ogni materiale lapideo.
Quando la pietra viene introdotta nel mercato europeo e internazionale la definizione delle sue proprietà fisico meccaniche diventa uno strumento di valorizzazione delle sue qualità.
Vi sono due “marchi ”, dei quali il primo obbligatorio e l’altro volontario, per valorizzare la pietra utilizzando i risultati delle prove di caratterizzazione, sia nei loro valori minimi che mediante l’utilizzo di tutti i valori.
La presentazione di alcune caratteristiche nei loro valori minimi è richiesta per vendere nel mercato europeo prodotti conformi al mandato “Sicurezza in uso” della Direttiva Prodotti da Costruzione ovvero per la Marcatura CE.
Tutte le proprietà di una pietra possono invece essere riportate in un disciplinare che tutela l’unicità del prodotto lapideo in relazione alla sua provenienza, grazie ad un Marchio tipo DOP.
Le aziende di tutta Italia che operano nel settore, molto sensibili al problema, da anni sottolineano l’importanza di un tale strumento che possa garantire la provenienza dei loro materiali ed in alcuni bacini estrattivi quali il Bergamasco, la zona di estrazione della pietra Piacentina, la provincia di Sondrio, il bacino di estrazione della pietra di Comiso ecc., sono stati fatti molti passi in questa direzione.
Sulla base quindi delle determinazioni petrografiche effettuate dall’Università di Milano Bicocca e dei risultati delle prove fisico meccaniche eseguite presso il Politecnico di Torino, e di tutte le informazioni relative alle cave di origine raccolte dall’Università di Torino, si può giungere ad identificare in modo univoco il materiale lapideo estratto nel VCO.
Tale Identificazione univoca permette di impostare un sistema di produzione trasparente in cui i prodotti siano caratterizzati anche in base alla tracciabilità del prodotto, il che conduce inevitabilmente al certificato o marchio di origine.
Il marchio è gestito attraverso un disciplinare per la certificazione di origine dei materiali lapidei del VCO fondato su un regolamento che stabilisce le norme di comportamento per l’uso del marchio stesso.
Il disciplinare serve come base di riferimento nella stesura dei bandi/capitolati d’appalto da parte delle pubbliche amministrazioni per le opere di arredo urbano o restauro architettonico, al fine di garantire la provenienza dei materiali usati.
Il disciplinare riporta, in pochi articoli significativi, le caratteristiche di ogni materiale cavato nella Provincia del VCO, mettendo in evidenza le peculiarità del materiale stesso.
Gli articoli del disciplinare sono:
- Denominazione commerciale e petrografica del litotipo
- Descrizione petrografica macroscopica
- Presenza di eventuali disomogeneità
- Descrizione petrografica microscopica
- Ubicazione dei poli estrattivi
- Tipologia, dimensioni, produttività della o delle cave
- Metodi di coltivazione e lavorazione
- Caratteristiche tecniche del materiale e proprietà specifiche qualificanti
- Destinazioni d'uso
È un marchio volontario, quindi il regolamento generale di utilizzo del marchio e la stesura del disciplinare devono essere condivisi con le aziende che operano nel settore. |
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