La porta è il punto più delicato di tutti i
rapporti spaziali, è molto di più del semplice (ma già di
per sè cruciale) collegamento fra l'interno e l'esterno: è l'incontro fra
due mondi diversi, fra la dimensione dell'intimità del privato e lo spazio
pubblico. La soglia è il punto più delicato e prezioso degli equilibri
dell'universo: su di essa si concentrano magie e ritualità, vi si incontrano
e scontrano valenze, visioni, percezioni e domini diversi.
Per tutto questo l'accesso di un edificio è un punto importante, forse il più
importante dell'intera costruzione funzionale e percettiva.
Sulla porta o sul portone di accesso si concentra non solo l'attenzione simbolica ma anche
il messaggio che si vuole fornire attraverso l'utilizzo delle immagini: per questo da sempre
le civiltà migliori pongono tanta attenzione alla loro forma e alla loro alla
visibilità e riconoscibilità. Non è un caso che nella peggiore
architettura contemporanea troppo spesso non sia chiaro da dove si entri e da dove si esca:
nella cultura tradizionale il punto di contatto e di passaggio è immediatamente percepibile.
La soglia è chiara e importante, il punto di contatto fra i mondi e di attraversamento
è marcato bene sia in termini percettivi che estetici: il passaggio deve avvenire
attraverso una bella cornice.
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